Simona & Luca
01 luglio 2011
Sono passati 4893 giorni dal nostro matrimonio

Perchè Ferentino

Vi sarete forse chiesti perchè ci sposiamo a Ferentino, sebbene abitiamo a Roma entrambi, sebbene uno sia nato a Ceccano e l'altra a Roma e sebbene entrambi abbiamo la madre di Bari.

Luca conosce Ferentino da sempre, essendo vicina a Ceccano, e essendoci andato più volte anche per motivi non legati alla storia e all'arte di Ferentino.

Simona conosce Ferentino nella sua tesi sulle mura ciclopiche del Lazio meridionale: Ferentino, Anagni, Alatri, Arpino, Aquino. Se ne innamora talmente tanto che i primi momenti di vita assieme sono stati improntati sulle gite in Ciociaria, sulle tracce dei luoghi della tesi di laurea, visto che ha fatto una tesi di natura archeologica senza essere mai stata a vedere con i propri occhi ciò che stava studiando! Misteri delle moderne università e delle lauree che vi si prendono. Linguaccia

Luca è innamorato delle chiese cistercensi di Fossanova e Casamari. Anche a Ceccano ce n'è una che più volte ha fotografato, ovvero Santa Maria a Fiume, e quindi per lui una chiesa cistercense deve essere la chiesa del suo matrimonio.

Simona adora la semplicità che le chiese cistercensi rappresentano e per lei il sogno è una chiesa di campagna, molto antica e costruita con la nuda pietra e di dimensioni raccolte.

Decidendo poi di fare il corso nella stessa chiesa dove ci saremmo sposati, e vedendo che a Ferentino il corso matrimoniale si sarebbe svolto di sabato sera, abbiamo capito che quella di Santa Maria Maggiore sarebbe stata la nostra chiesa e che Ferentino, con le sua mura ciclopiche e la sua storia così legata a quella di Roma, sarebbe stata la giusta sede per la celebrazione del nostro matrimonio. La vicinanza con il nuovo casello autostradale di Ferentino la rendeva anche perfetta per i numerosi invitati che sarebbero venuti da Roma e Bari.

Un pò di storia:

Le origini di Ferentino sono antichissime ed avvolte nel mito; la leggenda ne ascrive la fondazione al dio Saturno che, scacciato dall’Olimpo, si insediò in questo territorio ubertoso ove fondò città e diffuse le arti e le tecniche. A testimonianza della fondazione, antecedente a quella di Roma di almeno 300 anni, rinveniamo le mura ciclopiche: cinta composta da blocchi di pietra (di volume anche superiore ai 25 metri cubi) posati a secco e ad incastro a formare fortificazioni lunghe circa 2.500 metri, comprendenti 12 porte. L’etimologia stessa del nome Ferentinumferre: produrre) fornisce una idea precisa riguardo alla fertilità del luogo e all'ingegnosità delle gente che lo abitava. (participio presente del verbo latino

Fra il VI e il IV secolo a.C. Ernici, Volsci e Romani combatterono aspre battaglie per il possesso della zona: Roma trovò in Ferentino dapprima una fiera avversaria e in seguito una fedele alleata, avendo dato natali anche ad illustri personaggi, primo fra tutti Aulo Irzio, luogotenente di Giulio Cesare, conquistatore e governatore della Gallia, console romano e scrittore.

Risalgono al periodo romano il Mercato Coperto, l'Anfiteatro, il Testamento di Aulo Quintilio Prisco, le tracce delle antiche terme, i resti dell’acquedotto e del basolato stradale della via Latina.

Per via degli elementi di incipiente cristianità già in epoca romana (vedi il martirio nel 304 del centurione Ambrogio, poi patrono), la società ferentinate dell'Alto Medioevo ospitò numerose diocesi e luoghi di culto: la Cattedrale dedicata ai Santi Martiri Giovanni e Paolo, edificata sui resti di un antico tempio pagano e di una precedente chiesa cristiana, integralmente pavimentata a mosaico, risale al 1108; dello stesso periodo è anche l'abbazia gotico cistercense di Santa Maria Maggiore, prototipo per la costruzione della Abbazia di Fossanova.

Al Basso Medioevo risale il Monastero di Sant'Antonio Abate fondato da Celestino V, che ospitò le sue spoglie prima che fossero traslate nella vicina chiesa di S. Agata, dalla quale poi furono trafugate verso l’abbazia di Collemaggio. A Ferentino resta tuttavia il cuore di Celestino, custodito presso il monastero delle suore Clarisse: in onore del Santo, compatrono della città, si celebra ogni anno il tradizionale palio, o giostra dell’anello.

Dal 1198 al 1557, Ferentino fu il capoluogo delle provincie di Campagna e Marittima (ovvero il Lazio meridionale) grazie a papa Innocenzo III che ne fece sua sede privilegiata. Molti ordini religiosi si stabilirono allora a Ferentino, fondando chiese e monasteri: Benedettini, Cistercensi, Francescani, Clarisse, Carmelitani, Celestiniani, Domenicani, Cavalieri Gaudenti, Cavalieri di Malta e Templari.

Ferentino fu uno dei primi liberi comuni italiani, dotato già a partire dal XII secolo di un suo proprio statuto. Federico II di Svevia soggiornò più volte da giovane a Ferentino e, ironia della sorte, subì la propria definitiva sconfitta proprio ad opera di condottiero ferentinate, Gregorio da Montelongo, legato pontificio, nella battaglia di Parma del 1248.

Grazie a Martino Filetico Ferentino conobbe i fasti dell'Umanesimo, mentre in seguito fu teatro dell’assedio vinto dalle truppe spagnole guidate dal Duca d'Alba (1556), della fondazione di un ampio distretto artigianale (1740-1800) durante la prima rivoluzione industriale, delle lotte fra Sanfedisti e Giacobini (1798-1802), e del passaggio di Garibaldi. Importanti furono i bombardamenti subiti durante la Seconda guerra mondiale, in quanto retrovia del fronte di Cassino e snodo stradale strategico, e l'istituzione di un centro di accoglienza per gli sfollati, valsi la Medaglia d'Oro al Valor Civile. (da wikipedia)

 


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